Il gruppo di compressione
Il cuore pulsante di un compressore, è appunto il gruppo di compressione, quindi quell’insieme di componenti che realizzano la compressione di un gas. Due sono le tipologie di tecnologie utilizzate per la compressione:
• meccanica: la più utilizzata, avviene con movimenti meccanici di un pistone o di una vite. In questo tipo di compressione, definita volumetrica, l’incremento della pressione avviene con la riduzione del volume del gas.
• dinamica: sicuramente più moderna, comprime il gas tramite il passaggio in centrifughe o turbine. Nella compressione dinamica viene convertita l’energia dell’aria, definita cinetica.
Il motore e la trasmissione
I compressori industriali utilizzano motori elettrici. La trasmissione di potenza tra il gruppo di compressione e il motore può essere di due categorie: a cinghia o diretta. La trasmissione diretta offre il vantaggio di non avere perdite di potenza, cosa che invece avviene con le cinghie. Proprio per questo motivo, la trasmissione a cinghia viene utilizzata solo nei compressori a pistoni o comunque in quelli di piccola potenza.
La lubrificazione
Partendo dal presupposto che qualsiasi fluido, una volta compresso, si scalda, e che questo calore deve necessariamente essere asportato, la lubrificazione svolge quindi un ruolo fondamentale nel processo di compressione, anche per diminuire l’attrito delle parti.
Nei compressori a vite, il lubrificante viene iniettato direttamente nel gruppo compressore. Nei compressori a pistoni invece è presente un carter destinato a contenere l’olio. I gomiti dell’albero sbattendo in tale carter, si lubrificano.
In alcune applicazioni, come ad esempio quelle ospedaliere, si utilizzano sistemi oil-free, per evitare la contaminazione dell’aria con l’olio. Questa tipologia di sistemi è chiaramente più costosa.
Il sistema di controllo
In un’epoca di digitalizzazione, si può arrivare a controllare un compressore industriale anche da remoto. Questa tipologia di soluzione, oramai presente in ogni compressore industriale moderno, è l’ideale per ottimizzare il lavoro e aumentare la sicurezza dello stesso.
Le componenti che permettono tale controllo sono ovviamente dei sensori, in grado di rilevare tutti i parametri, ed una centralina, in grado di elaborarne i risultati attraverso un software di gestione.