Entrare nell’esercito Italiano per molti significa realizzare il proprio sogno, infatti non tutti lo fanno per trovare un occupazione ma proprio per dare spazio al proprio desiderio di diventare un’alta carica militare.
L’esercito Italiano presenta la possibilità di entrare a chiunque rispetta dei requisiti minimi e offre senza dubbio una prospettiva di carriera rosea.
Chiunque indossa la divisa militare Italiana è guidato da un senso patriottico che gli viene trasmesso negli anni nel servire la sua nazione.
Requisiti richiesti per presentare la domanda
Non possono partecipare per ovvi motivi persone che: sono state condannate in passato, sono state destituite, che hanno ottenuto in qualche modo censure, persone che hanno avuto esito positivo ad abuso d’alcool e sostanze stupefacenti.
Nonostante si rispettino i requisiti minimi sopra elencati, non basta solamente avere una grande passione per questo mondo e la voglia di servire la propria nazione.
Per poter partecipare al concorso è necessario avere:
cittadinanza Italiana, licenza di terza media, avere minimo 18 anni e non aver superato l’età di 25 anni, aver ricevuto l’idoneità psico-fisica attitudinale.
Come si entra nell’esercito?
Per entrare nel esercito bisogna partecipare ad un concorso per vfp1, questo termine è l’acronimo di volontario in ferma prefissata per un anno.
Indica infatti un militare che si arruola volontariamente alle forze armate, che a loro volta possono essere: esercito, marina o aeronautica.
Al concorso sarà presente una selezione di più candidati tenti ad ottenere i posti messi a bando.
Cosa succede se si passa la prima selezione
Quando si presenta la domanda si ha la possibilità di indicare una preferenza per occupare un incarico lavorativo alla fine dell’addestramento.
L’addestramento, detto anche Rav, spetta ai vincitori del concorso alla quale sarà concessa la frequenza obbligatoria del corso di formazione di base per diventare Vfp1.
L’acronimo Rav sta per reggimento addestramento volontari, infatti come indica il termine, indica un centro dell’esercito Italiano nella quale vengono addestrati i candidati che hanno superato la prima fase del concorso per diventare Vfp1.
In queste strutture il candidato frequenta un corso che lo addestra per diventare un soldato.
La durata di questo percorso formativo è di circa 10 settimane da effettuare in una delle 4 sedi presenti in Italia: 80° Reggimento a Roma, 235° Reggimento a Piceno, 17° Reggimento a Cesena, 85° Reggimento a Verona.
Nelle strutture sopra elencate viene effettuato anche il Modulo K, un ulteriore corso di 8 settimane per abilitare il candidato all’impeigo in operazione di sicurezza, come ad esempio il militare nell’operazione strade sicure.
Quanti posti ci sono a disposizione?
I posti per il concorso da Vfp1 non sono pochi, ogni anno il ministero della difesa mette a disposizione circa 7/8 mila posti.
Di questi una percentuale ( il 10%) è riservata alle categorie speciali, le principali di queste fanno riferimento a: figli di militari morti in servizio, diplomati presso strutture militari, assistiti dell’Opera Nazionale Figli Degli Aviatori.
Quando è consentito candidarsi a i concorsi Vfp1?
L’annuncio ufficiale viene dato tramite comunicazione sul sito ufficiale dei concorsi del ministero della difesa e ovviamente anche su quello dell’Esercito Italiano.
Il bando di solito viene esposto a novembre.
È possibile accedere al bando dopo essersi iscritti al portale del Ministero della Difesa.
Prima di provare ad iscriversi al portale è necessario avere lo Spid (il sistema pubblico di identità).