Fin dai tempi più antichi ad arrivare all’era moderna in cui viviamo oggi, sono stati inventati una moltitudine di mestieri. Questo accadde a cause delle necessità dell’uomo che con l’avanzare del tempo sono aumentate sempre di più. Tra i primi che la storia ha documentato troviamo la caccia, la pesca e l’agricoltura. Ma non dimentichiamo che l’uomo è sempre stato alla ricerca di, per così dire, un tetto sulla sua testa. Nacque di conseguenza anche l’architettura. Questo mestiere ha subito numerose innovazioni nelle tecniche di lavorazione e nelle idee di concepire le strutture.
Oggi la figura dell’architetto è molto ricercata non solo nell’ambito edile ma anche in altri settori che scopriremo quali sono nel seguito dell’articolo. Tale mestiere non solo è molto richiesto ma dona molte soddisfazioni e numerosi stimoli. Magari sei un giovane che sta progettando il suo futuro e hai preso in considerazione l’idea di diventare architetto ma molto probabilmente ti sei chiesto come si diventa architetto. Ebbene, in questo articolo vedremo quali strade bisogna imboccare per diventare architetti e vedremo anche quali sono le prospettive di lavoro che potrebbero presentarsi.
Cosa fa l’architetto?
Come anticipato nei paragrafi precedenti, l’architetto ha il compito di progettare strutture edili ma questo non è il solo e unico campo in cui opera. Infatti, con determinate specializzazioni è molto richiesto in ambiti professionali come ad esempio grafica informatica, progettazioni industriali e anche come designer di interni. Ora che abbiamo visto quali sono i suoi compiti, vediamo adesso cosa bisogna fare per diventare un architetto.
Come diventare architetti
La strada che porta a diventare architetti è costituita da varie tappe fondamentali da conseguire e superare. La prima cosa da fare è intraprendere un percorso formativo tale che potrà portarti a prendere una laurea in architettura. Quindi dovrai selezionare l’università che prevede anche la facoltà di architettura nel programma didattico. Però, come per altre materie come ad esempio medicina, per accedere agli studi di architettura dovrai far parte del numero programmato selezionato successivamente allo svolgimento di vari esami.
I test da superare prevedono varie materie, tra cui le principali sono: matematica, geometria, fisica e informatica. Dopo aver superato tutti i test, potrai essere ammesso alla facoltà di architettura. Da questo punto in poi ci sono 4 percorsi di laurea diversi e essi consistono in architettura, urbanistica, restauro e conservazione dei beni architettonici. Il percorso formativo durerà in tutto 5 anni, in quanto si tratta di una Laurea Magistrale, anche se esiste la possibilità di conseguire una Laurea Triennale.
Cosa si studia in architettura?
I corsi di architettura consentono agli studenti di acquisire le conoscenze e le capacità necessarie per svolgere in maniera assolutamente professionale e autonoma il proprio lavoro. Il programma di studi nelle facoltà di architettura possono variare da università a università ma in linea di massima le materie da studiare sono le seguenti: rilievo, geometria descrittiva, fisica tecnica, restauro, progettazione, statistica, matematica, scienza delle costruzioni e disegno.
In quali campi particolari ci si può specializzare?
Una volta terminati gli anni di studio previsti e conseguita la laurea è possibile scegliere se specializzarsi in altri campi. Tra questi troviamo:
- Architetto d’interni: questa specializzazione conferisce le capacità necessarie per progettare gli interni di un edificio sia dal punto di vista edile che decorativo.
- Architetto del paesaggio: questa figura professionale si occupa della progettazione di aree protette, giardini, parchi e terrazze.
- Architetto edile: la specializzazione più famosa che consiste nel progettare costruzioni e strutture edili.
- Architetto conservatore: questo tipo di architetto si pone come obiettivo quello di recuperare e ristrutturare qualsiasi edificio o struttura malandati.
Dopo aver ottenuto la laurea e forse anche una specializzazione, la persona laureata, per esercitare la propria professione deve superare l’esame di abilitazione, dopodiché potrà essere iscritto all’Albo professionale.