I mesi che ci siamo appena lasciati alle spalle ci hanno introdotti a un cambiamento epocale. Tra i settori che sono stati maggiormente investiti da questo mutamento rientra senza dubbio il mercato immobiliare in Italia. Come è cambiato da quanto è scoppiata l’emergenza Covid? Non importa che si parli di agenzie a Milano, di immobiliare Conegliano o di realtà attive presso altre città: esistono alcune costanti che si possono ritrovare in tutto il territorio. Scopriamo assieme quali sono
Immobiliare in Italia: come sono andati i primi sei mesi dell’anno
Quando si parla di mercato immobiliare in Italia, è necessario, innanzitutto, parlare di come sono andati i primi sei mesi dell’anno: gli operatori del settore hanno registrato un crollo del 29% circa per quanto riguarda le compravendite (ovviamente si parla di un confronto rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente).
Come evidenziato dal rapporto di Scenari Immobiliari e guardando nello specifico ai prezzi, è il caso di specificare che, in linea di massima, i prezzi sono rimasti più o meno fermi. In media, abbiamo avuto a che fare con una perdita dello 0,4% circa.
Guardando a città precise, come per esempio Milano, è il caso di specificare che il mercato degli immobili nuovi ha ripreso quota a un ritmo più sostenuto rispetto a quello del mercato degli immobili usati.
Considerando invece la situazione specifica di Roma, ricordiamo che, rispetto al medesimo periodo del 2019, il giro d’affari delle compravendite è stato del 13% inferiore. I prezzi delle case, sono andati giù dello 0,1% circa.
La situazione, almeno nella capitale, ha iniziato a migliorare leggermente attorno all’inizio del mese di giugno. L’avvio del primo mese estivo ha visto nella zona di Roma una ripresa quasi normale delle compravendite.
Un capitolo senza dubbio importante quando si discute della situazione del mercato immobiliare in Italia riguarda gli affitti a medio e lungo termine, modalità di fruizione degli spazi immobiliari che, negli ultimi anni, è stata interessata da una grande popolarità. Come l’ha cambiata lo scoppio dell’emergenza sanitaria? Sempre secondo quanto riportato dai dati di Scenari Immobiliari, a livello nazionale non è stato registrato un crollo drastico. Questo vale soprattutto per quanto riguarda le città grandi. Diversa è la situazione dei centri urbani medio-piccoli che, invece, hanno visto gli affitti a medio-lungo termine perdere quota. Spiegare questo quadro è molto semplice: basta fare riferimento agli studenti universitari, che hanno abbandonato i propri alloggi e che, in molti casi, nei mesi dopo la quarantena hanno deciso di disdirli.
Cosa si può dire, invece, in merito alle locazioni brevi nelle città turistiche? Che, per ovvi motivi relativi al lockdown e alla chiusura dei confini, hanno subito un forte calo. Da non dimenticare è anche la scelta di molti proprietari – tra le poche eccezioni è possibile citare quelli di Milano – di abbassare i prezzi e di convertire le locazioni brevi in affitti più lunghi.
Previsioni per il futuro
A questo punto, è naturale parlare delle previsioni per il futuro. La prima cosa da dire al proposito è che, nella maggior parte dei casi, gli indicatori immobiliari vedranno una chiusura del 2020 con il segno negativo. Se nel 2020 i prezzi delle unità immobiliari subiranno un calo importante, gli esperti del settore si aspettano un cambiamento degno di nota nei prossimi 5 anni, quando, molto probabilmente, si sperimenterà una forte ripresa dal punto di vista appena ricordato.
Concludiamo con un cenno agli uffici, spazi che, nei mesi del lockdown e in quelli successivi, sono stati profondamenti influenzati dallo smart working. Per i prossimi anni, ci si aspetta una richiesta di unità con maggiori spazi, segno di un’alta attenzione alla sicurezza dei lavoratori da parte delle aziende.