La cirrosi epatica è una malattia che può rivelarsi molto pericolosa con chiunque ne sia alle prese. Si tratta di una patologia cronica, dalla quale non si può guarire in maniera definitiva. Tuttavia, esistono alcuni metodi per curarla al meglio e tenerne sotto controllo ogni effetto negativo. Ecco cosa bisogna sapere in merito a una situazione davvero poco piacevole.
Che cos’è la cirrosi epatica
Entrando nei particolari, la cirrosi epatica è una malattia che colpisce il fegato e lo infiamma in maniera progressiva. Con il passare del tempo, le funzionalità vitali di un organo così importante per il corpo umano vengono messe a serio repentaglio, per una struttura sempre più debole sotto ogni punto di vista. Se il tessuto del fegato è danneggiato, viene tramutato in un tessuto fibroso e ricco di cicatrici interne.
Si può ben intendere quanto sia importante una diagnosi precisa e tempestiva in merito alla cirrosi epatica. Se i danni subiti dal fegato iniziano a essere troppo frequenti, l’organo inizia a perdere buona parte della propria efficienza e non riesce più a rigenerarsi in maniera automatica. Se la fibrosi si estende in misura notevole, la funzionalità del fegato viene seriamente compromessa ed emerge la cirrosi, che deve essere affrontata con tutta la dovuta attenzione per scongiurare danni irreparabili.
Perché si è affetti da cirrosi epatica
La cirrosi epatica è una malattia che può essere generata in seguito a varie cause di notevole rilevanza. In primo luogo, un’assunzione eccessiva di alcool può indebolire le difese immunitarie. Lo stesso discorso è valido per quanto riguarda casi reiterati di epatite virale, così come bisogna stare attenti all’accumulo di grasso all’interno del fegato. In particolare, quest’ultimo sintomo può essere favorito da alcuni elementi trascurati, dal tasso di trigliceridi superiore rispetto alla norma all’obesità, passando per sindromi metaboliche e diabete di tipo 2.
Allo stesso tempo, quando si è affetti da una malattia epatica di tipo autoimmune, inizia a suonare un campanello d’allarme. I dotti biliari possono inoltre tendere a cicatrizzarsi a causa della colangite sclerosante, così come una quantità eccessiva di ferro all’interno dell’organismo può rivelarsi alquanto pericolosa. Altre possibili cause possono essere derivanti dall’assunzione di farmaci poco consoni, dalla fibrosi cistica e dalla malattia di Wilson, che provoca un incremento del livello di rame in diversi organi vitali.
I sintomi della cirrosi epatica
Nella maggior parte dei casi, la cirrosi epatica non presenta alcun sintomo. Tuttavia, se non diagnosticata in tempo, può provocare alcune situazioni particolari, come nausea, vomito, dimagrimento improvviso, perdita d’appetito. Inoltre, uno stato di malessere e un senso di fatica possono essere altri eventuali sintomi, senza dimenticare una carenza progressiva nella propria massa muscolare e l’apparizione di macchie rosse generate da capillari a ragnatela. Gli uomini possono essere alle prese con una riduzione dei testicoli e un incremento del volume delle mammelle, così come si riducono i peli sotto le ascelle.
Come curare la cirrosi epatica
Per evitare che si vada incontro a sonnolenza, problemi nella memoria, ingrossamenti della milza e altri sintomi molto gravi, la cirrosi epatica deve essere diagnosticata al meglio. Dopo i primi esami del sangue, si verificano alcuni valori essenziali come le transaminasi, la bilirubina, l’albumina, le piastrine e la coagulazione. Si procede quindi a una TAC o a un’ecografia per accertare dimensioni irregolari del fegato, per poi prelevare un pezzo di tessuto epatico tramite la biopsia.
Se si è affetti da cirrosi, serve un’ecografia semestrale per scongiurare eventuali carcinomi al fegato. Un’endoscopia a cadenza almeno biennale del tratto digerente superiore tiene sotto controllo la possibile presenza delle varici. Una cura adeguata e frequente può fare la differenza per evitare che la salute possa degenerare.