Per molte persone, viaggiare è un’esigenza. A causa degli impegni di lavoro, di famiglia o scolastici/universitari, organizzare un viaggio non è sempre possibile, ma in alcuni periodi dell’anno si trovano “buchi” all’interno del calendario, giorni o settimane libere per preparare le valigie e raggiungere le mete desiderate.
Per coloro che hanno bambini, però, le cose potrebbero complicarsi. È possibile viaggiare lontano e portare i propri piccoli con sé? Si potrebbe andare incontro a conseguenze sulla salute? Approfondiamo le questioni citate, in modo tale da fornire consigli per chi ha bambini e, al tempo stesso, non vuole rinunciare a viaggiare.
A che età può viaggiare/volare un neonato?
La prima domanda che ci si pone, logicamente, è: quando viaggiare o volare con un bambino? A che età portarlo con sé a bordo di un’auto (per viaggi di lunga durata), su un autobus o su un aereo?
La risposta, ovviamente, è tutt’altro che univoca. In linea generale, si tenga presente che un neonato in buona salute, e dunque senza patologie o problemi vari, può viaggiare sin dalla tenera età; basti pensare che alcune compagnie aeree consentono di volare compiute le due o le tre settimane di vita.
Di fatto, non vi sono questioni mediche che potrebbero interferire nel viaggio del neonato. Al tempo stesso, è certamente vero che la durata del viaggio potrebbe “stressare” il piccolo, specie a fronte delle fatiche che si vivono tra una tratta e l’altra.
La preparazione in vista del check-in
Rimanendo nell’ambito dei voli aerei, un valido consiglio è quello di prepararsi in vista del check-in. Il discorso assume ancor più rilevanza, specie nell’ottica della salvaguardia del bagaglio del bambino.
Di per sé, l’esecuzione del check-in è un’operazione semplice. Tuttavia, l’iter può farsi confusionario a fronte di una cattiva organizzazione dei bagagli, oltre che dei documenti in proprio possesso: meglio organizzare al meglio l’intera procedura, in modo tale da non farsi trovare impreparati.
I controlli di sicurezza e i documenti
Analogamente a quanto riportato in precedenza, grande importanza andrà demandata ai controlli di sicurezza. Questi sono obbligatori in qualsiasi aeroporto, finalizzati alla verifica dei passeggeri e dei loro bagagli.
In aeroporto andranno controllati i documenti di qualsiasi viaggiatore, neonati inclusi. A fronte di una situazione simile, è essenziale preparare con cura la documentazione di tutta la famiglia.
Passaporti, carte di identità e simili andranno tenuti in ordine, in modo tale da poterli esibire in tutta semplicità. Il discorso è valido anche per i bambini: per evitare di fare confusione, potrebbe essere utile dividere i documenti in singoli portadocumenti/cartelline, così da tenerli sempre a portata di mano.
Scegliere il posto più adatto per volare
Infine, un ultimo aspetto da considerare, nell’ottica dell’acquisto dei biglietti aerei, è la possibilità di optare per i posti nei pressi dei finestrini.
Nel corso del viaggio, un neonato non potrà accorgersi di ciò che accadrà intorno a lui. Discorso differente per un bimbo di 3 o 4 anni, già cosciente e in grado di parlare.
Il viaggio, per il piccolo, potrebbe divenire piuttosto stressante, ma un posto vicino al finestrino aiuta certamente a stemperare la tensione. Dal piccolo oblò dell’aereo si potrà vedere il panorama, il paesaggio che cambia al di sotto del velivolo, e qualsiasi altro dettaglio che possa catturare l’attenzione.
Permettere al bambino di vivere un’esperienza simile lo aiuterà a non patire lo stress e la noia del volo, e pertanto, al fine di garantirgli una postazione simile, è essenziale prenotare anzitempo i biglietti desiderati, in modo tale da avere la certezza di scegliere il posto tanto ambito.