L’italiano è una lingua neolatina affascinante che dal Medioevo ad oggi ha subito cambiamenti e influenze sostanziali da parte di paesi di tutto il mondo. I padri fondatori della lingua italiana volgare (Dante Alighieri e Alessandro Manzoni) erano certamente consapevoli della fluidità e delle potenzialità della loro lingua. Già all’epoca veniva usata sia come mezzo per trattare di questioni romantiche, delicate e importanti, sia come tagliente arma che donava un tono sarcastico e volgare (nel senso moderno del termine) ai testi, data la vastità di sinonimi e anche di… parolacce!
Basti pensare alle bestemmie che non sono certo una peculiarità italiana ma sicuramente sono molto più diffuse in questa lingua che in altre lingue estere. Non solo, esse sono anche più colorite! (non è di certo motivo di vanto, ma è un dato di fatto).
Quali sono le origini delle espressioni più comuni e di uso quotidiano?
Abbiamo detto che la lingua italiana non è sempre stata la stessa, ma quali sono state le parole che nel corso dei secoli sono penetrate al suo interno e che hanno cambiato di conseguenza il nostro modo di esprimerci? No, non ci concentreremo sulle bestemmie ma su parole molto più leggere come:
- “Pronto (?)”. Partiamo con questa parola, usata quotidianamente ed immediatamente quando rispondiamo ad una chiamata. Pur conoscendo la persona che ci sta chiamando , infatti, ci viene da pronunciarla con una certa ingenuità. Perché? Si pensa che l’espressione venga utilizzata da quando era necessaria l’intermediazione dei centralini per mettersi in contatto con qualcuno. Appena veniva stabilito un collegamento si diceva immediatamente “Pronto!”
- “Cin cin”. Più che una parola possiamo considerarla come un’espressione onomatopeica ormai comune. Oggi la utilizziamo per brindare durante le estenuanti cene di famiglia o durante un aperitivo. Effettivamente queste due simpatiche parole nascono proprio per celebrare un brindisi, solo che non ha origini italiane ma cinesi. In Cina, si era soliti offrire il tè ai mercanti che provenivano dall’ estero e al momento dell’offerta venivano pronunciate le parole “ch’ing ch’ing” (che significano “prego, prego”). Gli inglesi durante l’età vittoriana si appropriarono di queste parole riutilizzandole in maniera scherzosa; gli italiani invece le utilizzarono in maniera onomatopeica per richiamare il suono dei bicchieri durante i brindisi.
- “Salute!”. Altra parola particolarmente usata nel quotidiano che diciamo quasi automaticamente appena vediamo qualcuno starnutire. Perché lo diciamo? questa semplice espressione si tramanda dall’Antica Grecia e dall’Antica Roma, quando lo starnuto era considerato un messaggio della nostra mente che doveva essere accolto in maniera benevola. Tra i personaggi principali che sostenevano questa credenza c’erano Aristotele e Plinio. L’espressione veniva però utilizzata anche come benedizione nel corso del Medioevo: con l’incombere della peste nera si usava un’esclamazione rivolta a Dio poi tramutata in “salute!” per augurare a quella persona di essere sana e di non aver contratto la malattia.
- “Cavolo!” sappiamo tutti che questa parola , usata come esclamazione serve per camuffare un’allusione sessuale… ma per quale ragione? per il semplice fatto che il Cavolo veniva utilizzato come afrodisiaco in passato per chi soffriva di impotenza.
- “Ciao”. Questa parola ha un origine veramente particolare. Deriva dal veneziano s’ciao, e significa schiavo. Nel 1800 venne introdotto nella lingua italiana come saluto, anche se il significato è ” vi sono schiavo!”
- “Auguri”. Perché pronunciamo questa parola quando ci incontriamo durante le occasioni festose o per essere simpatici quando qualcuno di nostra conoscenza sta per affrontare una difficoltà ? Il termine deriva da sacerdoti romani (àuguri) che avevano il compito di osservare il movimento degli uccelli per determinare se un dato evento sarebbe stato o meno favorevole secondo gli dei. Per questo fare gli auguri significa augurare una buona fortuna o tanta prosperità alla persona con cui parliamo.
Un mondo di curiosità sulle origini della nostra lingua su “Fenomenologia della lingua”
Queste sono solo poche delle curiosità che possiamo trovare nella lingua italiana ma è interessante notare come le espressioni che oggi utilizziamo con tanta leggerezza abbiano delle radici ben più profonde e in alcuni casi anche molto lontane dal significato che avevano in origine.
Se sei interessato alla struttura e alla storia della lingua italiana, ti consigliamo il blog di Fenomenologia della lingua , pieno di curiosità sulle parole che utilizziamo tutti i giorni e su diversi modi di dire.