Guidare all’aperto e in galleria stradale non è la stessa cosa, per quanto riguarda i rischi.
Certo, oggi le normative e le tecniche costruttive sono estremamente all’avanguardia per prevenire i rischi dal punto di vista strutturale e illuminotecnico.
Però non tutti siamo uguali: c’è chi, dopo anni di patente, ancora non riesce ad abituarsi alla transizione dall’esterno all’interno della galleria, o chi sente un indescrivibile e vago senso di claustrofobia.
Per non parlare poi di chi è soggetto ai colpi di sonno alla guida, che deve sopportare l’incredibile monotonia di autostrade e gallerie inventandosi mille trucchi per rimanere in allerta.
Vediamo come contrastare questi tre rischi per i guidatori in galleria stradale con qualche consiglio pratico.
1. Illuminazione della galleria
Una premessa è d’obbligo: esistono interi gruppi di lavoro, manuali e corsi di studio appositi per progettare l’illuminotecnica per una galleria. I risultati che vediamo oggi nella nostra rete stradale, soprattutto quando sono recenti, cercano di minimizzare lo sbalzo di luminosità in entrata e l’improvviso senso di oscurità che un tempo si percepiva all’uscita.
Questi due fattori sono tenuti a bada in modo tecnico, progettando un rivestimento illuminotecnico di galleria che consenta al guidatore di evitare pericolosi sbalzi, che lo porterebbero a frenare bruscamente, a scherzare o a sentirsi confuso, e quindi potenzialmente pericoloso alla guida.
Resta però uno svantaggio di base: la quantità di luce percepita dalla retina di ogni essere umano è diversa.
Come funziona la percezione della luce nell’occhio umano?
I fotoni entrano attraverso la pupilla, fino alla retina, dove sono collocati i recettori. Vengono deviati dalla cornea e dal cristallino, che consente di proiettarli in un punto ben preciso della retina.
Fin qui, siamo tutti uguali. La variabilità da persona a persona riguarda solo la fotosensibilità, ovvero la tolleranza che abbiamo per le fonti di luce intense.
La fotosensibilità è una condizione qualche volta patologica, ma spesso anche genetica.
In altri casi invece i muscoli che controllano l’iride, responsabile di aprirsi e chiudersi per la luce, sono più lenti in alcune persone piuttosto che in altre, per diversi motivi. Se le tue iridi hanno un adeguamento di qualche millisecondo più lento degli altri, entrando in galleria potresti percepire uno sbalzo di luminosità.
Contromisure
In entrambi i casi (fotosensibilità e semplice lentezza) è consigliabile mantenere velocità ridotte all’interno del tunnel, per evitare sterzate o frenate improvvise. In alcuni casi di fotosensibilità più dolorosa vengono anche consigliati dal medico curante degli occhiali da sole.
2. Claustrofobia
La paura degli spazi chiusi di solito riguardo luoghi angusti e opprimenti, ma per qualcuno è talmente accentuata da coinvolgere anche le gallerie stradali. Qualcuno si sente semplicemente meno tranquillo e più reattivo agli stimoli quando sta percorrendo un tunnel o si trova in un qualsiasi luogo chiuso.
Contromisure
Può essere utile imparare un training autogeno per quando ci si sente oppressi mentre si percorre una galleria. Si tratta di un percorso psicologico che prevede ad esempio di inventarsi storie, creare elenchi mentali, o comunque imparare a focalizzare l’attenzione non su quello che ci fa paura ma su altri elementi.
3. Colpi di sonno
Il terzo e ultimo, terribile nemico di chi viaggia lungo in strada, e quindi anche in galleria, è il colpo di sonno.
Una galleria stradale si presenta come una ripetizione infinita di luci e di pareti sempre identiche. Per chi si addormenta facilmente, questo può essere un fattore di rischio.
Chi abitualmente soffre di colpi di sonno le prova tutte per mantenersi sveglio: dalla musica, ai podcast, alle telefonate, all’aria gelida fatta entrare da fuori.
Purtroppo in galleria il telefono non prende.
Contromisure
Si può scaricare la musica sul proprio dispositivo in modo da poterla ascoltare anche offline.
Oppure si può comprare un attrezzo da stringere e rilasciare, ad esempio una pallina anti-stress o un dispositivo per rafforzare i muscoli della mano.
In tal modo, si tiene il cervello attivo e non si cade nel sonno!
Come extrema ratio, ci sono le sostanze psicotrope come il caffè. Ma se ancora hai sonno, è il momento di lasciar perdere, fermarsi, e dormire.
Non vale la pena correre il rischio, soprattutto se si deve passare in gallerie stradali.