Sei un appassionato di calcio e coltivi il sogno di diventare procuratore sportivo? Ecco come intraprendere questo percorso!
La figura del procuratore sportivo svolge il ruolo di intermediario tra l’atleta e la società che decide di inserirlo nel suo team. Generalmente è una persona con grande senso pratico e dotata di problem solving, abile nella dialettica e sempre proiettata a curare gli interessi del suo assistito. Chi è riuscito a farsi spazio in questo settore, soprattutto nel mondo del calcio, ha ottenuto molto successo e per questo è una professione che attira molti giovani.
Cosa fa il procuratore sportivo
Sebbene possa operare in molti ambiti sportivi come l’hockey, il basket o il nuoto, ad esempio, il procuratore viene richiesto soprattutto nel campo di calcio, complici i contratti di ingaggio sempre più complessi con annesse clausole di trasferimento, rinnovo e assunzione, che richiedono continua assistenza e competenza.
Per questo motivo, chi vuole diventare procuratore sportivo deve avere una solida base giuridica ed economica, con una specializzazione in settori come:
- regolamenti sportivi nazionali e internazionali
- diversi ambiti del diritto
- contabilità e fiscalità
- nozioni economiche relative al mercato con cui interagisce
- relazioni pubbliche e diritti di immagine
facile a dirsi! Eppure il procuratore deve occuparsi della vita lavorativa e pubblica del suo assistito a 360 gradi, evitando danni alla sua immagine e alla sua professionalità.
Il corso per ottenere la qualifica di procuratore sportivo
Pur non essendo necessaria una laurea, è fortemente consigliabile averne una in Giurisprudenza, Scienze Motorie o Economia poiché si tratta di una professione che richiede specializzazione e dimestichezza con tali discipline, oltre a una mente flessibile per adeguarsi ai continui cambiamenti del mercato sportivo.
Se necessiti di ulteriori informazioni e vuoi conoscere i corsi per ottenere tale qualifica, ti suggeriamo di rivolgerti a una delle Università telematiche legalmente riconosciute dal Miur. Tali istituti, infatti, oltre a fornire il titolo in modo ufficiale, consente una preparazione dal dispositivo e dal luogo in cui ci si trova senza doversi spostare. Una soluzione adeguata per chi vuole solo specializzarsi nel settore, studiando in modo autonomo, senza doversi preoccupare delle incombenze della vita universitaria. Grande indipendenza ma non isolamento, dal momento che i docenti a disposizione sono molto qualificati e guidano gli studenti con webinair, videolezioni interattive, esercitazioni e forum di vario tipo per insegnare, fornire competenze e favorire il confronto con altri studenti.
Sei incuriosito da questo mondo? Scegli il corso di laurea specialistica in “Scienze Motorie online”, dove è possibile trovare materie che ruotano intorno allo sport, trattando anche discipline economiche-giuridiche. Se invece sei già dotato di una laurea e desideri maggiore specializzazione, puoi iscriverti al “Corso di Perfezionamento e Aggiornamento Professionale in Procuratore sportivo” o al “Master in Procuratore Sportivo”, proposti dall’”Università Telematica di Niccolò Cusano”. Si tratta di corsi che offrono una preparazione completa e idonea al superamento dell’esame di abilitazione come procuratore sportivo.
L’esame per diventare procuratore sportivo
Dal 13 luglio del 2019 è stata introdotta, in Italia, l’obbligatorietà dell’esame di abilitazione per diventare agenti sportivi. I requisiti per accedere alla prova sono 4, così elencati:
- possesso del diploma di scuola superiore o anche altro titolo equipollente
- godimento di tutti i diritti civili
- nazionalità di uno dei Paesi UE o nazionalità italiana
- tirocinio svolto presso un altro agente sportivo già abilitato per almeno 6 mesi.
Vengono esclusi coloro che sono hanno ricevuto condanne per reati non colposi, per frode sportiva o per doping negli ultimi 5 anni.
L’esame step by step
L’esame per diventare procuratore sportivo consta di una prova scritta e di una prova orale. Nella prima bisogna rispondere a 30 domande a risposta multipla (a 4 opzioni) in soli 20 minuti, seguendo tale ordine:
- 15 quesiti che riguardano il diritto sportivo
- 10 quesiti di diritto privato
- 5 quesiti che ruotano intorno al diritto amministrativo
Rispondendo correttamente ad almeno 20 domande si accede alla prova orale che si svolge a Roma: durante tale prova si dovrà rispondere a una domanda per ogni disciplina studiata. Superando tale step, si accede all’esame FIGC per il quale è richiesta la media di almeno 6/10 su tutte le 3 domande poste.
Materie oggetto dell’esame di abilitazione FIGC
L’esame FIGC comprende una prova scritta con 20 domande a risposta multipla (3 opzioni) su argomenti come:
- “Statuto F.I.G.C.”
- “Codice di Giustizia Sportiva F.I.G.C.”
- “Norme Organizzative Interne F.I.G.C.”
- “Regolamento Agenti Sportivi F.I.G.C.”
- “Accordi collettivi F.I.G.C/Leghe Professionistiche/A.I.C.”
Per superare la prova è necessario rispondere in modo corretto a un minimo di 17 domande: in questo modo si supera l’esame come procuratore sportivo e si ha la possibilità di iscriversi negli appositi “registri CONI e FIGC”, che andrà rinnovata annualmente.
Il budget di un procuratore sportivo
Il procuratore sportivo stipula un contratto con il suo assistito prevedendo una percentuale di guadagno sull’ingaggio. Questo significa che è possibile lavorare all’interno di un’agenzia o in proprio, facendo oscillare i propri introiti in base al tipo di opzione scelta.
I guadagni di un procuratore sportivo dipendono anche da altri fattori, come lo sport in cui ha concentrato la propria specializzazione. Se, ad esempio, lavora per conto di giocatori di basket o pallavolo otterrà minori guadagni rispetto a coloro che sono inseriti nel mondo del calcio, perché quest’ultimo rappresenta uno degli sport più remunerativi nel nostro Paese.
Fortunatamente la legge tutela gli interessi dei procuratori prevedendo una retribuzione minima che non può scendere al di sotto del 3% dello stipendio lordo del calciatore per il quale lavora. Somma che deve aggiungersi al 3% del valore dell’accordo di trasferimento che eventualmente il procuratore conclude nell’interesse del suo assistito.