L’Ulmus Parvifolia, comunemente detto Olmo Cinese, è una specie nativa dell’estremo oriente. In natura è presente prevalentemente nella Cina Interna, Vietnam, Taiwan, Corea e Giappone. Il suo portamento elegante e slanciato da sempre lo ha reso una delle specie arboree più ricercate per creare bonsai di alto prestigio. Tra le diverse essenze l’Ulmus Parvifolia si distingue per la sua resistenza ai parassiti e la facilità alla coltivazione. Viene tradizionalmente considerata una delle specie più semplici da trattare nell’arte del bonsai anche per chi è alle prime armi, per via della sua buona adattabilità. Grazia, eleganza e buon portamento sono sicuramente qualità che si fanno apprezzare molto in questo bonsai di Olmo Cinese.
Potatura, pinzatura e defogliazione
La potatura è indicata durante l’inverno. La scelta dei rami da potare è un’arte che si impara nel tempo e praticando. L’Olmo Cinese è un buon banco di addestramento anche per mani meno abili visto la sua alta capacità di adattamento. Vanno utilizzate delle tronchesi di tipo concavo e occorre togliere i rami che hanno uno sviluppo non ordinato, generalmente quelli che si incrociano, si sviluppano troppo verso l’interno o eccessivamente in direzione verticale. Rami doppi e contrapposti vanno sempre valutati con discrezione. Si consiglia, dopo la potatura, di ricorrere alla pasta cicatrizzante per favorire la medicazione dei tagli.
L’Olmo Cinese (Ulmus Parvifolia) tende a dare vita a molti germogli durante tutto il corso dell’anno. Per mantenere una forma bella ed elegante va eseguita frequentemente la pratica della pinzatura. Buona prassi è aspettare che il bonsai produca almeno una decina di germogli prima di operare. La pinzatura se eseguita troppe volte può progressivamente indebolire la pianta. Si opera con la forbice di tipo lungo tagliando il nuovo rametto dalla base dopo la prima fogliolina.
La defogliazione è consigliata solo per varietà a foglia più grande. Si consiglia l’utilizzo dell’apposito defogliatore e di eseguirla in tarda primavera in modo da favorire una corretta e rapida ricrescita del fogliame.
Annaffiatura, esposizione e difesa dai parassiti
L’annaffiatura dell’Olmo Cinese (Ulmus Parvifolia) va eseguita a pioggia prestando attenzione che il terriccio assorba bene l’acqua. Molto indicati sono gli annaffiatoi provvisti di soffione con fori a maglia fina. Nei periodi caldi è buona norma ricorrere ad un sottovaso con ghiaia.
L’esposizione varia in base alla stagione e segue le naturali esigenze del Bonsai. In primavera è buona norma esporre l’Olmo Cinese al pieno sole per agevolare la nascita di nuove foglie e rami robusti. In questo modo è più facile ottenere un fogliame uniforme e ben compatto. In estate è preferibile posizionarlo all’ombra poiché le sue radici sono sensibili al caldo eccessivo. Si può anche ricorrere alla copertura delle radici qualora risultassero troppo esposte. Anche d’autunno è preferibile posizionare il bonsai al pieno sole per agevolare il successivo periodo vegetativo. L’inverno è il naturale periodo di riposo, in linea generale è possibile tenere il bonsai all’esterno a patto di proteggerlo dalle gelate.
Il ragno rosso è l’unico parassita animale da tenere in considerazione. Si consiglia di ricorrere ad un adeguato trattamento acaricida.
Filo metallico, rinvaso e concimazione
L’uso del filo metallico come guida per i rami è indicato in estate, autunno e inverno. Se ne sconsiglia l’uso in primavera poiché in questa stagione la crescita è naturalmente favorita. Nell’uso del filo metallico si faccia attenzione a non lesionare la corteccia e a lasciar passare almeno una giornata per l’annaffiatura in modo da avere rami più flessibili.
Occorre effettuare il rinvaso ogni due o tre anni. L’operazione va condotta con il terreno asciutto verificando lo sviluppo dell’apparato radicale. Il periodo migliore coincide con il riposo vegetativo invernale. Va garantito sempre un buon drenaggio e l’uso di terra Akadama. Si possono rimuovere le radici in eccesso con le forbici adatte al taglio radicale.
La concimazione va eseguita con frequenza prediligendo fertilizzanti a lenta cessione.