La porta blindata racchiude in se almeno tre funzioni: è un elemento strutturale della nostra casa, è una delle difese passive più efficaci per proteggere i nostri averi ed infine protegge la casa dalle basse temperature esterne. Sembra quasi un caso ma vista questa sua triplice funzione, per l’acquisto di una porta blindata sono previsti ben tre tipologie di detrazioni fiscali.
Le vediamo insieme a Gioma Srl negozio di porte blindate a Trieste, ricordando ovviamente che le tre detrazioni non sono cumulabili tra loro.
Incentivi fiscali per porte blindate: le tre tipologie
Se ci troviamo nel caso della ristrutturazione di un appartamento, al fine di sostituire il vecchio portoncino di ingresso con una porta blindate al fine di accrescere il livello di sicurezza, il bonus ristrutturazioni risulterà il più adeguato e da accesso ad una detrazione pari al 50% rispetto al costo sostenuto e l’installazione della porta di sicurezza. L’ammontare massimo dei lavori di ristrutturazione, inclusa la porta blindata, è di 96.000 euro.
Alcune tipologie di porte blindate assicurano anche un miglior efficientamento energetico e pertanto possono rientrare nel cosiddetto Ecobonus che consente di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute nella misura del 50%. In questo caso l’importo massimo detraibile per i lavori effettuati comprensivo della porta blindata è di 60.000 euro. Esistono infatti particolari porte blindate che garantiscono una migliore coibentazione degli ambienti, in primis grazie ad una ridotta trasmittanza termica. Queste porte tra le varie evitano la formazione di spifferi o di muffa tra il muro ed il telaio della porta blindate.
La porta blindata ovviamente contribuisce a migliorare il livello di sicurezza di una casa e quindi è idonea per la richiesta del bonus sicurezza. La detrazione prevista del 50% su un ammontare massimo di 96.000 euro. Tra le spese ammesse dal bonus sicurezza oltre alle porte blindate: l’installazione di sistemi di videosorveglianza ed allarme, vetri antisfondamento, nuove serrature, cancellate, grate alle finestre, videocitofoni.
Quando ci si affida ad un rivenditore di porte qualificato, questi saprà anche consigliarvi rispetto alla detrazione più idonea alla vostra situazione.
Al fine di poter accedere agli incentivi è necessario presentare regolare fattura (un motivo in più per rivolgersi solo ai professionisti) e l’attestazione di un bonifico “parlante” che attesti l’effettivo sostenimento della spesa. L’ammontare della detrazione vi verrà accreditato in conto corrente in 10 rate annuali di pari importo.
Una specifica sulle classi di sicurezza
Più sopra in questo articolo abbiamo citato le classi di sicurezza. Sono 6 e vanno a definire il livello di sicurezza che una porta blindata riesce a garantire coerentemente con quanto affermato dalla legge UNI ENV 1627 in materia.
La classe 1, ideale come porta caposcala protegge dall’azione manuale di un ladro. Protegge abitazioni con livello di rischio basso o magazzini con merce di basso valore.
La classe 2 protegge da uno scassinatore che opera con strumenti di fortuna come un cacciavite o delle tenaglie. È ideale come caposcala con rischio elevato, in uffici ed immobili industriali.
La classe 3 blocca uno scassinatore con piede di porco. Può essere installata sugli immobili sui quali risulterebbe idonea la classe 2 ed inoltre su villette signorili.
La classe 4 resiste ad un ladro esperto che opera con mezzi sofisticati come un trapano a batteria. È consigliata in ospedali, banche, orologerie e villette di pregio.
La classe 5 deve bloccare uno scassinatore esperto dotato di strumenti elettrici. Si presta ad essere installata sugli edifici della classe 4 ed in più le ambasciate.
La classe 6 classe resiste ad uno scassinatore con strumenti ad alta potenza, è ideale per banche, ambasciate, gioiellerie, siti militari e nucleari.