Le modalità di approccio ai mercati finanziari sono radicalmente mutate negli ultimi vent’anni, complice il ricorso massiccio alla tecnologia da parte della maggior parte delle persone. Ed anche il mondo finanziario, in tal senso, non ha fatto difetto. Basti pensare, ad esempio, al radicale mutamento nei listini azionari: dalle urla dei borsisti si è passati ai polpastrelli dei trader. E di polpastrelli, ormai, vive tutto il mondo finanziario, qualsiasi asset incluso. Anche i piccoli risparmiatori,ormai, prediligono operare tramite i canali remoti, pc, smartphone o tablet che sia.
Portali finanziari: sono sempre affidabili?
Questo tipo di operatività si racchiude in un’unica parola: trading online. Un termine divenuto ormai noto alla maggior parte dei risparmiatori, che grazie ad esso possono cogliere molte più opportunità rispetto al tradizionale canale bancario. Ma prima di analizzare quali siano queste opportunità, è bene ricordare che non tutti i portali finanziari presenti sulla rete siano uguali. Esistono, infatti, delle differenze sostanziali fra essi: non tutti, purtroppo, possono essere considerati affidabili.
Navigando nella rete, tuttavia, abbiamo trovato molto interessante il sito Topbroker, un portale che è in grado di offrire agli investitori un’ampia visione di quali siano i migliori siti finanziari dove poter operare, in totale sicurezza, nel mondo del trading online. D’altro canto, è buona norma affidarsi a professionisti seri e qualificati, evitando coloro che promettono mirabolanti guadagni senza rischiare alcunché, specie in questo periodo storico.
A differenza dello sportello bancario, il trading online consente di approcciare ad un numero decisamente più ampio di asset finanziari. In agenzia, di fatto, gli strumenti che possono essere acquisiti dai clienti sono, nella maggior parte dei casi, soltanto tre: azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento. Quest’ultimi, nell’ultimo decennio, sono stati proposti a spron battuto dagli istituti di credito, in quanto consentono di massimizzare compiutamente il rischio grazie alla presenza di un numero plurimo di titoli all’interno di ciascuno.
La diversificazione è sicuramente un tratto caratteristico di questo asset, un indubbio punto di forza. Ma esistono, tuttavia, alcuni contro. Basti pensare, ad esempio, agli ingenti costi di gestione, che vanno ad inficiare, spesso significativamente, il rendimento retrocesso all’investitore. In questo caso, quindi, la “mano” del gestore è a dir poco di vitale importanza.
Criptovalute, ETF e Forex: il trading online offre molteplici opportunità di diversificazione
Capita frequentemente, però, che il rendimento offerto dagli ETF, complici le commissioni bassissime o addirittura totalmente inesistenti, siano superiori a quello di un fondo della stessa tipologia finanziaria. Gli ETF, per chi non lo sapesse, sono dei fondi che replicano passivamente l’andamento del benchmark sottostante e non richiedono, di conseguenza, costi di gestione.
Questo strumento finanziario è, a tutti gli effetti, fra i più ricercati nel mondo del trading online, che, al di là degli ETF, risulta decisamente più conveniente anche nel caso in cui il risparmiatore decidesse di fare trading nei mercati azionari ed obbligazionari. Nel mondo del trading online, però, le modalità di investimento sono tante altre ed in grado di andare a cogliere quelle opportunità difficilmente reperibili tramite il tradizionale canale dello sportello postale o bancario.
Negli ultimi anni, infatti, un numero crescente di risparmiatori ha approcciato al mondo delle criptovalute, ovvere le monete virtuali che, secondo alcuni esperti, potrebbero soppiantare nel medio-lungo periodo le tradizionali “valute fisiche”.
La più famosa, in quest’ambito, è il Bitcoin, ma svariate criptovalute stanno prendendo sempre più piede col passare del tempo. Ad oggi, però, l’asset più ricercato dagli investitori che operano tramite la grande rete telematica resta il Forex, ovvero il mercato in cui le valute vengono scambiate a coppie e, attualmente, resta il più liquido al mondo, con oltre 4000 miliardi di scambi quotidiani. Tutti questi asset, però, vanno sapientemente bilanciati, in modo da poter mitigare adeguatamente il rischio.