Se sei capitato in questo articolo sei sicuramente alla ricerca di informazioni sugli allevamenti sostenibili, è possibile che tu sia un allevatore oppure una semplice persona sensibile al tema che vuole essere aggiornata sotto ogni punto di vista su questo argomento. Ti ricordiamo inoltre che per conoscere al meglio la carne che porti in tavola ti basta leggere l’etichetta riportata per legge su ogni confezione, così da sapere se ciò che stai per mangiare proviene da un allevamento sostenibile oppure da un allevamento intensivo. Questo ti darà le prime indicazioni sul tipo di carne o di latte che stai per acquistare. In questo articolo andremo a parlare in particolar modo degli allevamenti bovini sostenibili, di come è iniziato il processo che ha portato al cambiamento e di cosa comporta per l’ambiente e per il commercio la creazione di queste strutture. Continua nella tua lettura per approfondire l’argomento.
Che cos’è un allevamento sostenibile
Un allevamento sostenibile è una struttura nella quale vengono allevati gli animali, come i bovini, rispettando il loro benessere e garantendogli uno stile di vita rispettoso e salutare. Al tempo stesso queste strutture rispettano l’ambiente che le circonda abbattendo i tassi di inquinamento. Questi allevamenti sostenibili sono di nuova concezione e sono regolamentati non solo da normative U.E. ma anche da regolamentazioni che nascono da enti privati sul territorio nazionale.
Come è cambiato il processo di allevamento
Un tempo l’allevamento degli animali avveniva senza alcun rispetto ne per loro ne per l’ambiente. Infatti molto spesso i bovini venivano cresciuti all’interno di strutture non ideone. In molte aziende italiane c’era un sovraffollamento animale all’interno di ogni stalla che non solo impediva al bovino di percorrere pochi passi giornalieri ma gli imponeva anche di dover lottare per cibarsi e abbeverarsi. Questo perché le strutture erano realizzate per contenere il maggior numero di bovini senza considerare il loro stato di salute. Questo causava molte dispute tra i vari bovini di una stalla che venivano fermate utilizzando farmaci e rilassanti. C’era un gran quantitativo di animali nelle stalle, molta produzione di carne ma poca produzione di latte.
Qualcosa poi è cambiato, si è cominciato a portare dei cambiamenti e dei miglioramenti che hanno invertito il processo. Meno animali nelle stalle, stesso apporto di carne e molta produzione di latte. L’aumento della produzione di latte bovino è quasi raddoppiata dagli anni 80 ad oggi, permettendo così alle aziende di avere un margine di guadagno in più.
Tutto questo però, non era ancora sufficiente perché i tassi di inquinamento ambientale erano e sono ancora oggi molto alti. Ed è così che sono nate le prime normative europee e le prime associazioni tra aziende private che si impegnano al miglioramento della vita bovina e degli stabilimenti.
Oggi abbiamo dei standard ben precisi da poter seguire per realizzare un allevamento bovino sostenibile, pensate che in Italia abbiamo l’Azienda Agricola Scaglia che rappresenta un perfetto modello di allevamento sostenibile della razza Fassona .
Come cambiano gli allevamenti bovini sostenibili?
Come abbiamo già anticipato gli allevamenti odierni sono orientati alla sostenibilità ambientale ma anche a migliorare la qualità di vita del bovino. Vediamo quali caratteristiche presentano i più funzionanti allevamenti sostenibili bovini che troviamo in Italia:
- Stalle molto più grandi per garantire ad ogni bovino più spazio anche per muoversi, lo spazio destinato per ogni bovino è di circa 3 metri quadri in questo modo tutti i bovini possono coricarsi contemporaneamente.
- Tutti i bovini hanno un minimo di permanenza obbligatoria all’interno dei stabilimenti ed equivale a 5 mesi per i maschi e 4 per le femmine.
- La macellazione dei bovini è prevista tra i 12 e i 22 mesi.
- Mangiatoie molto più larghe e lunghe, stesso discorso per gli abbeveratoi. In questo modo ogni animale può mangiare e bere senza scontrarsi con un altro. Questo ha ridotto non solo le dispute ma anche l’utilizzo dei farmaci e dei sedativi utilizzati per calmare i bovini.
- Ogni stalla deve garantire luce naturale in entrata che giova al benessere dell’animale.
- Tutte le stalle devono avere un riciclo di aria continuo per ossigenare al meglio gli ambienti e abbattere l’inquinamento.
- Il letame prodotto dagli animali viene utilizzato per concimare i terreni intorno alle stalle. In questi terreni vengono piantati i prodotti di cui gli stessi animali si ciberanno. Non viene utilizzato nessun concime chimico e questo garantisce una qualità migliore del cibo e del terreno.
- Per l’energia necessaria al funzionamento delle stalle vengono utilizzati metodi di produzione energetica ecosostenibili come i pannelli solari.
- Gli animali sono curati con farmaci solo se presentano sintomologie ben precise.
- Tutti i bovini presenti nelle stalle sono controllati periodicamente dai veterinari.
- All’interno dei mangimi non è più consentito aggiungere ormoni e proteine per aumentarne la crescita.
- Gli animali destinati alla macellazione vengono storditi per evitare di fargli sentire e provare dolore, nel caso dei bovini viene utilizzata una pistola a proiettile captivo.
Cosa ci occorre per cambiare un allevamento intensivo in uno sostenibile?
In Italia la maggior parte degli allevamenti è un allevamento intensivo per poter passare ad una tipologia differente, che in questo caso è quella sostenibile non basta la forza di volontà. Ovviamente questi cambiamenti richiedono esborsi di denaro considerevoli e per farlo ogni allevatore può usufruire degli incentivi messi in campo dallo stato per il miglioramento dei campi d’allevamento.
Cosa comporta all’economia italiana questi cambiamenti?
L’economia italiana può solo che giovarne. Ad oggi la carne italiana è la più controllata e buona al mondo. Queste modifiche non solo permetteranno di mantenere invariato il traguardo raggiunto ma di migliorarlo ulteriormente. L’Italia potrà perciò ampliare maggiormente il suo commercio garantendosi un apporto maggiore di produzione di carne e latte con possibilità di esportarlo anche all’estero.
Oltre a questo i cambiamenti apportarti rappresentano un ritorno alla tradizione italiana dove l’animale, essendo fonte di reddito e di nutrizione, veniva trattato al meglio garantendogli uno stile di vita sano e lungo.
Scegliere il cambiamento può portare perciò solo vantaggi a qualsiasi allevatore di bovini o di altre tipologie di allevamento.