Il mese scorso è stata presentata una novità per quanto riguarda l’acquisto di un’auto usata: la Motorizzazione con la circolare n. 26868 del 30 ottobre 2018, ha introdotto gli strumenti fondamentali per poter evitare la pratica consueta da parte di alcuni, di diminuire i chilometri di una vettura.
Si tratta di una pratica illegale e irregolare che viene messa in atto per riuscire a vendere l’auto ad un prezzo maggiore.
La legge infatti stabilisce che manomettere il contachilometri, è passibile di reato di frode in commercio, disciplinato anche dall’art. 515 del codice penale e può essere punito con una multa non inferiore a € 103,00 e la reclusione fino a tre anni.
Controlli più severi
In base alla circolare della Motorizzazione, colui che andrà ad eseguire la revisione del veicolo in vendita, dovrà eseguire delle pratiche che vadano ad accertare e certificare il chilometraggio esatto di una vettura sottoposta a revisione.
Si tratta di un’operazione che in realtà era stata già introdotta nel 2010, ma che non era stata messa in atto in maniera rigorosa.
Con questa nuova circolare l’ispettore deve farsi consegnare dal proprietario la carta di circolazione in modo da documentare, verificare, firmare controfirmare il numero corretto dei chilometri che vengono indicati dal quadro strumenti e poter poi proseguire con la pratica della revisione.
Nel caso in cui risultasse un chilometraggio differente da quanto riportato dalla revisione precedente, il proprietario dovrà fornire adeguate spiegazioni oppure il revisore potrebbe non rilasciare l’attestato di revisione, documento introdotto dal Decreto Ministeriale 214 del 19 maggio 2017 e in vigore dal 20 maggio 2018, che va a certificare la risoluzione del controllo tecnico.
Aumento di responsabilità per il proprietario
Ecco che la circolare mette in stretta relazione il proprietario del veicolo che, al momento della richiesta di revisione, si assume quindi la responsabilità che deriva da probabili manomissioni del contachilometri, dovendo poi fornire adeguate spiegazioni del caso.
Non sarà possibile far finta di niente o di non sapere cosa sia successo al veicolo, dal momento che vi sarà sempre una traccia del chilometraggio della precedente revisione se non si vuol rischiare di non superare la revisione.
Il discorso vale anche nel caso della sostituzione del quadro degli strumenti, dal momento che non solo la procedura dovrà essere effettuata in apposite officine certificate, ma le stesse officine dovranno rilasciare al proprietario del veicolo anche una documentazione che deve riportare il chilometraggio riportato dallo strumento al momento della riparazione.
Si tratta di un documento che il proprietario dovrà fornire durante la revisione per andare a motivare i dati diversi del chilometraggio che viene riportato nel quadro degli strumenti.
Smascherare gli illeciti: i confronti obbligatori
I primi effetti che derivano dal nuovo certificato di revisione, si potranno riscontrare già a partire dal 2020, dal momento che in questa data dovrà essere ripetuta la revisione effettuata da questo fine 2018: sarà quindi a questo punto che la circolare n. 26868, verrà messa in atto e l’ispettore effettuerà obbligatoriamente confronti tra il chilometraggio evidenziato sulle auto sottoposte a controllo con quello già certificato durante la revisione del 2018.
Fonte: Certificauto